So let’s see, every time I review an album in which Aimaproject participates, do I risk a comparison with The Moon lay hidden beneath a Cloud? Still, after the first mini of the Discordant Twins, which seemed to me to be one of the most serious current contenders worthy of taking up the torch of the Austrian duo, this excellent collaboration with the Swiss project Icy Dawn gladly evokes echoes of ‘ Night in fear, the joint work of MLHBAC and Deutsch Nepal.
First production of the Show me your wounds label (which obviously likes a job well done), ‘Il Tagliacarte-l’Angelo-I Fantasmi’ develops this same kind of bewitching, slightly frightening, mystical nocturnal atmospheres … The music acts like a form of pulsation (particularly noticeable effect on ‘Il tagliacarte-L’angelo-I fantasmi’ led by a breathing sample) repetitive, almost hypnotic; it develops in a thousand and one shades like a spectral presence in which the voice melts, disturbing, recitative.
Sometimes locked in falsely hesitant loops (‘Stati ipocondriaci’), it is multiplied through the effects as in a fit of schizophrenia. The music becomes a specter which deforms, changes face, twists on its own image, both terrifying and fascinating … like the final noise that closes this album.
Le tre tracce di questo MCD sono dedicate a Narco Corbelli, ma al di là delle commemorazioni e del curioso aspetto estetico con cui si presenta la confezione di questo lavoro, questa nuova produzione è comunque da incorniciare già solo per le sue creazioni industriali rumoriste. Un Cd che in pratica è una sorta di scena teatrale, dove le liriche di AimA (interpretate attraverso un recitato scarno, ma di assoluto effetto) insieme alla musica formano un’opera distinta in tre diversi atti.
Diciamo una specie di “fiera delle atrocità” esposta attraverso una catarsi che rimuove con una lama tagliente tutti i veli di ipocrisia illusoria e esistenti, lasciando quindi in scena la fine, come unica amica della mente.
Un’opera musicalmente molto vicina alle forme sperimentali più articolate di Atrax Morgue, ma unita ad una testologia fortemente poetica. Insomma, si finisce qui per creare la stessa esatta atmosfera da esposizione della “Cattedrale della Morte” tipica dei lavori di Corbelli.
